“Ad Ufinta piaceva il castagnaccio, forse per il profumo di bosco, o l’aroma del rosmarino; o per l’uvetta, così dolce…”
“Anime animali” di Amelia Belloni Sonzogni inizia con questa frase. Una frase che, per chi non ha ancora letto la raccolta di racconti, anticipa moltissimo e per chi, come me, è già arrivato alla parola fine, ha un potere evocativo di altissimo pregio.
C’è una parola, all’interno di questa frase, sulla quale vorrei portare la vostra attenzione, cari lettori. È l’aggettivo “dolce” che chiude il periodo, come una sorta di conclusione, ma anche di avviamento a qualcosa che verrà, che il lettore è chiamato a scoprire.
La dolcezza, dunque, è un’emozione che si apre sui capitoli come un ventaglio, che affianca la narrazione e la sostiene, che accompagna le avventure dei protagonisti. Protagonisti umani o animali, ovviamente.
L’umanità degli animali, come sostiene la stessa autrice nella breve ma intensa presentazione che ha dedicato in apertura ai lettori – ma di pregio è anche la prefazione del Professor Mantegazza -, è un tema che ritroviamo, anche in quest’opera e che, spesso, mi ha ricordato l’opera prima “Io ho sempre parlato” – https://wordpress.com/post/bood.food.blog/300 – per la sua semplice autenticità e per quel dolce coinvolgimento che giunge con spontaneità.
Protagonisti e trama sono variegati, come è giusto che sia quando ci si imbatte in una raccolta di racconti, e le foto che aprono ogni racconto sono un’ulteriore narrazione nella narrazione. Non voglio svelarvi troppo, sulle variopinte trame e relative avventure, ma Ufinta – la mula coraggiosa che ama il castagnaccio -; il cane Dog – lui che ha il compito di cambiare la vita di una famiglia -; la piccola cagnolina Jessy – lei che cattura l’attenzione di una famiglia a cena – sono solo alcune delle anime che incontrerete.
L’autrice, attraverso la sua visione del mondo animale – un mondo di zampette e occhietti umanizzato – narra storie di famiglie divise, di rapporti tra genitori e figli, di silenzi da spezzare, di ricordi, di viaggi fisici e sentimentali, di rapporti ritrovati, di raccordi e ritorni, di pranzi di famiglia a base di piatti della propria e unica tradizione famigliare. Il quadro finale è un melting pot di istantanee di vita, di case, di cucine, di suoni, di sguardi e mani, di quotidianità, abitudini e novità, di valori e ricordi.
Infine, le ultime note vanno sullo stile e sull’ambientazione, entrambi frutto di una capacità espressiva notevole.
La prima persona, il narratore onnisciente, la forma epistolare, i dialoghi e le descrizioni precise sono usate ad hoc, e aiutano il lettore a entrare in sintonia con la narrazione.
L’ambientazione, infine, rispecchia ulteriormente l’insieme armonico che l’autrice ha voluto dare, in quest’opera: Adige e Brenta, Liguria, la città di Milano sono luoghi che ritornano con toni sempre diversi. Perché l’autrice, grazie alla variegata moltitudine di personaggi, accompagna il lettore in scenari diversi: strade di città, sentieri di montagna nei quali l’eco della guerra si fa sentire, la spiaggia e il mare in un periodo insolito… Giusto per citarne alcuni.
Mi piace definire “Anime animali” un insieme. Un insieme di sentimenti e stili di scrittura, di avventure e ricordi, di scenari e viste, di animali e persone. Il tutto legato da un unico denominatore comune: la dolcezza.
Consiglio di lettura. Consiglio di leggere “Anime animali” quando hai bisogno di una carezza e quando hai necessità di guardare il mondo da un’altra angolazione.
Si ringrazia l’autrice per il file lettura in omaggio.
I diritti d’autore che “Anime animali” riceverà saranno interamente devoluti all’associazione Save the dogs and Other Animals per il progetto contro il randagismo “Non uno di troppo – Calabria”.
Nota biografica dell’autrice:
Amelia Belloni Sonzogni, nata a Milano, già insegnante di lettere e storica, si dedica ora alla scrittura per il piacere di raccontare e con lo scopo principale di aiutare le creature deboli e indifese, cani soprattutto.
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