L’atmosfera natalizia è entrata nel vivo: le luci calde della sera sfidano i venti gelidi e l’aria vibra di attesa, di novità. Non solo. In questo periodo dell’anno, parole come speranza e legame assumono un sapore ancor più speciale e i profumi delle case iniziano a sapere di buono, di qualcosa che, ancora, riesce a stupirci. Questa è un’ambientazione che fa gola a molti scrittori, senza dubbi, non solo per le dolci novelle natalizie antiche e moderne, ma anche per un giallo intrigante su sfondo d’inchiesta.
Il giallo che ho letto, ambientato nello spazio temporale pre-natalizio, è “Terra sporca” di Marco Speciale, edito da AltreVoci. Siamo nella città di Monza che sta per essere illuminata dalle luci di Natale e la Val Padana tutta sta per essere travolta da un’inchiesta denominata “Terra Sporca”, per l’appunto, e che ha inizio con l’omicidio di un noto imprenditore: Giulio Malacorda. L’indagine è nelle mani di un curioso (e molto ben assortito) gruppo: il questore Alvaro Seppi, un uomo che sta per affrontare un dramma; l’agente Amina Spalma, la donna dalla pelle ambrata e sorrisi decisi; l’agente Innalfo, detto la Volpe ; l’agente Martì, preciso, semplice, costante; l’agente Locatelli, un bergamasco che lavora d’impegno. Il gruppo di agenti lavora a stretto contatto col vicequestore, Matteo Caserta, originario di Benevento, trapiantato al Nord con moglie e figli, per via della carriera, della possibilità di crescita, del miglioramento.
Addentrandosi nella lettura di “Terra sporca” si evince subito quella dolce leggerezza mista a umanità che l’autore ha scelto, come stile, per raccontare una vicenda cruda, che riserverà non pochi colpi di scena. La vena ironica non stride, anzi, è una piacevolissima compagnia ed è una costante che si ripete per tutta la durata della narrazione.
Nel delineare la personalità dei personaggi, l’autore ha mantenuto la promessa e il risultato è una lettura coinvolgente, sincera. Non mi dilungherò nel raccontarvi le particolarità di ognuno, sono convinta che il lettore debba avvicinarsi alla sostanza con la mente vergine, ma mi permetto di raccontarvi quanto Caserta sia speciale.
Innanzitutto, il rimando alle sue origini. È un tema che ricorre, con
gradevole puntualità, e la nostalgia che si percepisce riesce a emozionare.
“… era quasi ora di pranzo. Decise per un atto ardito, una sfida a se stesso: entrare in una pizzeria del Nord. Già sapeva come sarebbe finita, rimpianti e recriminazioni come se piovessero…”
Un esempio, questo della pizza che con la sua semplicità riesce a far emergere una chiara immagini di chi è, davvero, Matteo Caserta: un uomo autentico, che nonostante la determinazione e il coraggio che la sua professione richiede, non ha mai perso il contatto con la realtà, con la vita, con se stesso.
Nel mezzo della narrazione, quando ormai l’indagine è avviata e il lettore si trova catapultato in una vicenda che ha il sapore amaro della corruzione, delle bugie e degli intrighi più pericolosi – soprattutto perché il danno inflitto è sempre rivolto ai più deboli – l’autore presenta un’ulteriore immagine di Caserta che ho trovato irresistibile:
“…l’atmosfera della sua casa era quella di un circo senza spettatori. Per non inalare quell’aria triste, si diede da fare in cucina, bisognava pur mangiare. L’ulcera consigliava prudenza e optò per una semplice pasta in bianco. Ma la sua disabitudine a cucinare lo portò a disattendere una semplice regola legata al buon senso: per salare c’è sempre tempo…”
Anche adesso, dunque, ci giunge con chiarezza la forte personalità del personaggio, attraverso una scena intima, di casa, nella quale la solitudine fa da padrona.
Per tutta la durata della lettura, infine, ho gradito la coinvolgente ironia di cui la narrazione è ricca, quei passaggi commoventi, quei rimandi alla giustizia e al coraggio, al sacrificio e alla speranza e, soprattutto, al senso più profondo che si nasconde nella verità.
Consiglio di lettura. Leggete “Terra sporca” quando volete entrare in un’indagine “sporca” che vi strapperà sorrisi e qualche lacrima.
Si ringrazia l’ufficio stampa AltreVoci per il file lettura omaggio.
Nota biografica dell’autore:
Marco SPECIALE
Nasce a Milano nel 1963. Durante gli anni dell’Università collabora con riviste e giornali della piccola editoria, una vera palestra. Partecipa con racconti e poesie ad alcuni concorsi letterari, ottenendo pubblicazioni in antologie e alcuni piccoli successi. Il suo lavoro di educatore finisce però per assorbirlo totalmente, al punto da arrestarne il percorso di scrittura. Nel 2015 riprende la sua antica passione con nuova consapevolezza. Con il racconto La scomparsa della verità vince il concorso Giallomilanese 2015. L’anno successivo viene pubblicato il suo romanzo d’esordio, Prima dei titoli di coda (ExCogita), che ottiene diversi riconoscimenti, tra cui il podio al Premio Letterario “Città di Arcore”. Nel 2017 è finalista al Premio Alda Merini (sez. racconti noir) e al Premio Gozzano (sez. racconti). Nello stesso anno viene pubblicato il suo secondo romanzo: Il nome della notte (ExCogita). Del 2018 è il romanzo Il palazzo dei percorsi perduti (ExCogita)
Il sito internet della casa editrice è: http://www.altrevociedizioni.it