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“Il Parco delle Rimembranze” di Fortunata Barilaro – #boodracconti

Il parco delle rimembranze era ricoperto al suolo da una soffice lanuggine caduta giù dagli alberi di acacia. Poco più in là, il Tevere scorreva eterno padrone della città.

Claudia affondò i piedi in quel tappeto morbido che si sollevava in piccole nuvole bianche al suo passaggio. Le ricordava lo zucchero a velo che sua madre spargeva sui dolci, in un tempo oramai lontano.

La sua mente, però non era a Roma, ma in una terra lontana, distrutta e affamata di pace, che si chiamava Siria. Era con un soldato sconosciuto, che tra le righe di scritti nascosti, parlava di sé e di una vita che aveva ancora voglia di sognare.

Era arrivato nella monotonia della sua vita, per caso, annunciato da un bip del telefonino, mentre preparava un cocktail di gamberetti per i suoi amici che sarebbero arrivati per cena. Uno di quei sempre più rari momenti, in cui la sua e vita e quella di Riccardo, si sarebbe interrotta per qualche ora da quell’abisso di silenzio in cui era precipitata.

«Ciao. Mi chiamo Adam.»

Non ricordava il momento un cui avesse chiesto o accettato la sua amicizia su facebook. La foto era quella di un uomo con un sorriso e gli occhi che non riuscivano a riflettere allegria.

Era iniziato così, quello scambio di frasi, quel cercarsi anche solo con poche parole. Adam, di quasi dieci anni più giovane di lei, che viveva a migliaia di chilometri di distanza e che ascoltava il suono di morte, delle bombe sulla città di Aleppo.

Claudia aveva iniziato a scrivergli, sentendosi come una di quelle donne che, all’inizio del secolo passato, mandavano lettere al fronte ai soldati, perché si sentissero meno soli.

A volte si sentiva una stupida, trovandosi davanti a quella tastiera e pensando che forse, dall’altra parte non ci fosse l’uomo che diceva di essere, ma uno sconosciuto che ridesse di quel suo rifugiarsi in un mondo da lui stesso, creato.

Un gioco” si diceva “un gioco che finirà quando non avremo più niente da dirci e da raccontarci.”

«Tra un mese ritornerò in Europa. Vorrei incontrarti, non credo di poter vivere più senza di te.»

Era stato quello il momento il cui i loro scritti avevano seguito un’altra strada.

«No, Adam. Non credo sarebbe una buona idea.»

«Perché?»

«Perché sono una donna sposata, con molti più anni di te. Con una vita che non potrà mai essere quella che tu sogni.»

«Io sogno solo una vita in cui ci sia tu.»

Era stato quello il momento, in cui in Claudia, era rinata la voglia di sognare. Solo sognare. Che male poteva esserci in quel vagare della mente che non avrebbe portato a nessuna realtà? Cosa poteva esserci di sbagliato in un po’ di immaginazione che la portasse fuori da quella grigia nebbia, che era diventata la sua esistenza?

Ma non era a quello che stava pensando Claudia, in quel lento camminare tra la soffice ovatta che copriva il suolo. Pensava a quell’addio ad Adam, scritto con le lacrime che le scendevano sul viso. Era a quel non rispondere ai suoi tanti messaggi, letti con il cuore a pezzi.

Era stato seguendo quell’assurda storia,come le briciole di mollica di pane di Pollicino, che aveva trovato il coraggio di lasciare la sua vita e trasferirsi a Roma. In un monolocale su piazza Sempione, ricavato da un ex lavatoio. Solo pochi metri quadri, un minuscolo scrigno dove tenere stretti quei rari, piccoli,ricordi e ricominciare.

Un’ombra si stagliò davanti a lei. Claudia sollevò gli occhi, pensò che stesse ancora dentro i suoi pensieri.

Il sorriso era quello delle foto, gli occhi scuri, con gli angoli leggermente all’ingiù, però non avevano più dentro quella tristezza che sembrava infinita. Ora brillavano come il mare nella sera.

«Adam…come hai fatto a trovarmi?» chiese convinta ancora di parlare solo all’immagine nella sua mente.

«Ti avrei trovata anche se avessi dovuto percorrere l’intero mondo.»

Era la prima volta che ascoltava la sua voce, quell’accento straniero. Roca e profonda.

Le braccia che la strinsero, non avevano niente che non fosse reale.

Fortunata Barilaro è un’infermiera che riempie la mente di fantasia, ha tanto passato e un futuro che non vuole arrendersi alla realtà. Ama gli animali e si circonda del loro amore.

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