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“Sulle tracce di Lucifero” di Tiziana Mazza, Edizioni Convalle.

L’Italia è fatta di gente. Ci sono persone che appartengono al mare, che hanno bisogno di orizzonti infiniti, di cieli che si specchiano nelle onde, di luce che si sazia di ombre. C’è poi il popolo della montagna, qualche volta in opposizione al “gruppo mare”: un popolo che conosce sfide, che ha imparato a convivere con le ombre, che si affida alle salite più impervie per raggiungere le vette più alte. Ci sono poi i cittadini: quelli che se non corrono dietro all’ultimo bus della sera non si sentono vivi, gli organizzatori del tempo e delle occasioni, quelli che riescono a dormire senza i rumori della città solo per qualche notte. C’è un ultimo gruppo di gente che noi, in Lombardia, chiamiamo i laghee. Anche chi non conosce il dialetto lumbard non avrà dubbi circa l’origine di questo appellativo. Siamo nella terra dei laghi (l’autostrada recita) e l’abitante tipico dei paesi lacustri è, appunto, il laghee. Essere gente di lago non è cosa semplice: ti tocca spesso difendere il tuo paese dalle battute circa la foschia e l’umidità e circa il colore delle acque, definite poco “invitanti”. Essere laghee, però, è una filosofia, è ricerca, è guardare nella giusta direzione. E’ tutto questo, e molto di più. Sì, perché i laghi hanno un potere evocativo dovuto certamente alla loro connotazione geografica. Lo scenario è chiuso, il panorama è vicino e lo sguardo non ha tempo per perdersi; il cielo trova spazio tra le cime delle montagne e i riflessi sono scintillanti; i venti producono cambi repentini di temperature e anche i colori attorno ne risentono. Le luci artificiali poi, quando giunge il crepuscolo, sanno danzare come minuscole lucciole e giocare con le ombre, le une vicine alle altre, perché le sponde non sono poi così lontane.

Non c’è dubbio, cari amici: ambientare un libro tra le insenature di un lago e  affidare i dialoghi a un laghee è un validissimo esempio di lettura immediata, scenografica ma non scontata. Significa, inoltre, mettersi in gioco e sfidare il popolo che, ancora, considera la terra dei laghi la patria della malinconia.

Questa è stata la mia sensazione, dopo aver letto la sinossi di “Sulle tracce di Lucifero” opera prima di Tiziana Mazza, pubblicato da Edizioni Convalle. La trama, infatti, si sviluppa nel famoso Triangolo Lariano, uno dei rami del Lago di Como che il mondo ha conosciuto grazie a numerosi servizi TV, attraverso la stampa e le numerosissime presenze VIP. Lucifero, il gatto nero della bella designer inglese Alison Grant, viene rapito in circostanze sospette e, questo evento, obbliga Guido Rusconi (un affascinante laghee) a svelare misteri e dubbi.

Lo stile di Tiziana Mazza non è prevedile. L’autrice sceglie due tipologie diverse di narrazione e questo crea una sorta di danza tra i capitoli, dolce e delicata, come le onde calme del lago che ci racconta. La narrazione in prima persona è affidata ad Alison mentre il resto del racconto è affidato a un narratore onnisciente, spiritoso e creativo. Questa voce esprime un’ottima capacità di giocare con la narrazione, ed è una pratica che amo moltissimo.

Nei dialoghi, l’ironia spicca il volo: inserire espressioni colloquiali e dialettali è un’operazione vincente perché il risultato è, appunto, un susseguirsi di battute affilate, che strappano sorrisi e che catturano l’attenzione del lettore.

L’aspetto culinario è altresì curato ed è assolutamente indispensabile per  amplificare l’intrigo, la leggerezza e lo scenario in cui si sviluppa la trama.

La prima è Alison. Ci presenta il rito del tè che, come nella migliore tradizione britannica, è un accompagnamento per ogni momento: davanti al camino per l’operazione coccole o per stemperare la tensione quando un buon infuso di darjeeling assorbe ansie e timori.

Per Guido, la faccenda gastronomica è più complessa. Gli pare impossibile dover rinunciare all’appuntamento con la polenta e i missoltini (qualità di pesce tipico del Lago di Como, pescata, essiccata e salata) per andare a raccogliere la testimonianza di Alison, lui l’unico poliglotta del Commissariato; gli sembra giusto usare il suo buongusto nel bel mezzo dell’indagine gustando kranz al caffè e cappuccino cremoso e grigliata di pesce con birra alla Festa Cubana, la sagra del paese; gli sembra doveroso evitare un’aragosta e una bottiglia di champagne perché, d’accordo i rischi del mestiere, ma a tutto c’è un limite.

Quando Clara, sorella di Guido, accoglie Alison le padelle e i libri di cucina della tradizione familiare rinascono perché l’amicizia si salda meglio davanti a un buon piatto. Nascono cene a base di branzini al sale, soffici tiramisù, polenta con formaggi e burro, zuppa inglese, pollo arrosto con patatine, risotto col persico e bollicine fresche per brindare qualcosa d’inaspettato, eppure così semplice.

Tiziana Mazza, nel suo “Sulle tracce di Lucifero” crea una sorta di teatro galleggiante nel quale ogni personaggio veleggia verso l’altro: un intreccio ben riuscito che mostra anche un gradevole messaggio di unione col territorio. Un territorio che emerge, forte e deciso, e che trascina la trama. Un’area, quella lacustre, che fa da sfondo a un susseguirsi di eventi a spirale, giocosi, e ben scritti. Un filone, giallo di base con sfumature accese di rosa ironia, che si concede al lettore in modo leggero ma mai banale e che, per questo, si colloca all’interno degli scenari letterari moderni di maggior successo.

Si ringrazia l’autrice per l’invio diretto del manoscritto.

Nota biografica dell’autrice:

Tiziana Mazza nasce a Milano nel 1962 dove compie gli studi umanistici con indirizzo in lingue straniere. Lavora per quindici anni nel settore delle televisioni private, per lo più come promoter video. Amante dello sport, del ballo e della lettura ama cimentarsi in molteplici attività, decide così di frequentare un corso di scrittura creativa tenuto dall’amica scrittrice Stefania Convalle. In breve si appassiona e partecipa a gare di scrittura sui blog on line e al Premio Letterario “Dentro l’amore”, dove nell’edizione 2017 riceve la menzione per la poesia, e nel 2019 e 2020 si qualifica entrambe le volte nella rosa dei finalisti.

“Sulle tracce di Lucifero” è il suo primo romanzo, un giallo-rosa ambientato nel Triangolo Lariano, dove vive attualmente.

Link di acquisto del libro:

https://www.edizioniconvalle.com/sulle-tracce-di-lucifero_-978-88-85434-47-9-c2x31427926

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