
La trama in pillole: Maranese è un paese scosso dalla scomparsa di Manuela. Onorina – la sciura Marpol – ha ormai ottant’anni, ma è ancora pronta a mettersi al servizio dell’indagine.
Recensione:
Sarà capitato anche a voi di provare affetto nei confronti dei personaggi dei romanzi che avete letto. È facile che accada, trascorriamo del tempo in loro compagnia e questo ci induce a pensare di conoscerli bene, di considerarli, a volte, amici che in cambio non ti chiedono niente, se non di continuare a dedicare loro il tuo tempo. Quegli amici che ti piace trovare, di tanto in tanto, che non vedi spesso, ma che sai essere lì, vicini, sicuri.
Onorina Agrati è proprio questo, per me. Nelle precedenti opere Delitti e ritorni Fughe e ritorni Tutta la vita davanti ho avuto modo di apprezzare la sua arguzia e il suo intuito e, di lei, mi è sempre piaciuta quell’ironia brillante che le ha permesso di vedere la vita da un punto di vista privilegiato.
Il personaggio creato da Anna Maria Castoldi e Miriam Donati, oggi, in quest’ultima opera intitolata “La scelta del silenzio – Un dilemma per la sciura Marpol” mantiene le sue caratteristiche ma a tratti lascia emergere una fragilità che, a mio avviso, ha dato alla narrazione un sapore diverso, più vero, a tratti commovente.
Siamo sempre a Maranese, e c’è sempre un’indagine in corso, ma la sciura Marpol – chi ha già letto le altre opere sa che l’articolo davanti al nome è un’usanza collaudata per richiamare il dialetto milanese – ha qualche anno in più sulle spalle: vive con Olga, la badante ucraina che è arrivata in casa sua dopo Tatiana, Elena e Maria Cruz. Il corpo è affaticato, l’avanzare dell’età non ha risparmiato neanche lei, eppure la sua mente resta frizzante. La sua capacità di analisi, di vedere ciò che gli altri non vedono, e quel suo costante pensare, riflettere, elaborare resta invariato. Nonostante ciò – ed è questa la particolarità che mi ha più colpita – la struggente malinconia che appare, ogni tanto nella lettura, ha fatto la differenza. È una sensazione che le autrici hanno trasferito nelle azioni, nei pensieri, nei richiami al passato, nelle fasi dell’indagine e che ha lanciato un messaggio: siamo tutti fragili, ma siamo noi a decidere se questo è un limite oppure un punto di forza.
Un’altra caratteristica che ho trovato interessante è legata al valore del team. Le autrici ci presentano una squadra variegata in termini di personalità e di ruoli, ma affiatata e pronta a studiare il caso: il sottotenente Corrado Calò, il Maresciallo De Biase, l’appuntato Lorusso, il tenente Cogliati e la brigadiera Ramella. Lavorano, si scambiano opinioni, ipotesi e, quando alcuni di loro si trovano a tavola, arrivano le idee migliori.
L’arrivo dei primi ospiti lo coglie mentre sta mettendo in tavola i formaggi e altri prodotti pugliesi, sua terra d’origine, e le famose acciughe sottolio con aglio e prezzemolo preparate dalla moglie. Lei è uscita per raggiungere i nipoti: è la serata libera per figlio e nuora.
L’entrata di Calò decreta il calo della pasta per la sua specialità, aglio, olio e peperoncino con l’aggiunta del formaggio dei poveri: briciole di pane abbrustolite nell’olio.
Più tardi, De Biase cogliendo i segnali degli ospiti satolli, fa il punto della situazione.
Castoldi e Donati, in quest’ultima pubblicazione, hanno confermato la loro abilità narrativa: una buona prosa, dialoghi convincenti e personaggi dalla personalità interessante.
Infine, l’ultima nota. “La scelta del silenzio – Un dilemma per la sciura Marpol” è un romanzo al femminile. In tanti passaggi, le autrici hanno dato ampio spazio alla condizione della donna: alle scelte, ai doveri, all’immagine di sé e alla libertà.
Si ringraziano le autrici per il file lettura in omaggio.
Nota biografica delle autrici:
Anna Maria Castoldi e Miriam Donati, nate negli anni Cinquanta, abitano ai confini nord di Milano.
Hanno esordito con Delitti nell’orto (Happy Hour Edizioni, 2017), riedito con un’indagine
supplementare da Edizioni Convalle nel 2020. Tra le loro pubblicazioni figurano anche Fughe e ritorni – La sciura Marpol indaga ancora (Scatole Parlanti, 2018), finalista al premio “Garfagnana in Giallo Barga Noir” (2018) e La svolta (Edizioni Convalle, 2019), finalista al concorso “Dentro l’amore” (2019), scritto con Giuseppe Milanesi e Tutta la vita davanti – Quando la sciura Marpol era Nora (2021).

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