Progetta un sito come questo con WordPress.com
Comincia

Recensione: “Tutto quello che odio di te” di Valentina Vanzini, AltreVoci.

tutto quello che odio di te

“«Che sei solo un poveraccio. Vieni da uno dei quartieri più malfamati di Londra e probabilmente ti sei fatto strada con una squallida borsa di studio. Ora lavori in qualche lussuoso studio di avvocati, ma la puzza di povertà si sente fin qui.»” Citazione tratta da Tutto quello che odio di te.

L’ambizione può essere pericolosa. L’interesse volto a migliorare sé stessi (e le proprie condizioni di vita in generale) è un desiderio sano ma può accadere che, per raggiungere l’obiettivo finale, si perdano di vista i propri valori e si scenda a compromessi dannosi.

Questo è quello che succede a Drew Smith, protagonista e voce narrante di “Tutto quello che odio di te” di Valentina Vanzini, edito da AltreVoci. Drew è un giovane avvocato, proviene da un quartiere tutt’altro che chic, e attraverso una relazione con la ricca Astrid sta cercando di entrare nell’olimpo di quelli che contano. Mette da parti gli scrupoli e il buon senso, Drew, e si destreggia in un mondo lussuoso, falso, spietato. La direzione è il successo – che sembra essere già scritto – quando nella sua vita irrompe la bellissima e spregiudicata Sasha: figliastra di Astrid.

Se dovessimo inserire “Tutto quello che odio di te” in una categoria letteraria, potremmo affidargli l’etichetta di storia d’amore moderna. Non aspettatevi, però, uno struggente romanticismo: Valentina Vanzini tinge le pagine di una passione animalesca e pericolosa e crea ombre fitte che scendono sulle vite dei personaggi. La scelta dell’autrice è legata al tema principale dell’opera: quell’ambizione pericolosa di cui si parlava poco fa che spinge le persone ad allontanare sentimenti e persone giudicate inutili, per favorire, invece, quelle indispensabili a raggiungere il proprio scopo.

Sui ruoli famigliari, l’autrice non ha lesinato: le famiglie di Sasha e Drew sono state raccontate e sono parte integrante della storia. Sulle famiglie, ci sarebbe da dire moltissimo, perché è proprio da qui – dal loro passato – che si innescano una serie di eventi a catena che sono alla base della trama. Vi posso solo anticipare che, in questo romanzo, le famiglie sono in netto contrasto: quella di Drew modesta e rumorosa, quella di Sasha che non raggiunge i criteri minimi per essere definita tale.

Tutto quello che odio di te” è una rappresentazione sociale: alcuni personaggi vivono per scalare il successo e arrivare al potere velocemente. Alcuni di loro si avvalgono di arroganza per sopraffare le anime fragili e il risultato finale è un retrogusto amaro che ti investe, durante la narrazione.

Tuttavia, in questo male, splendono anche lame di bene che il lettore percepisce, in maniera chiara. Non vi svelerò altro sulla trama, ma sappiate che arrivano puntuali e che sono come una boccata d’ossigeno.

Infine, Valentina Vanzini, in quest’opera, usa un abbondante linguaggio gastronomico: anzi, dovrei dire più che abbondante! Ogni scena saliente è ambientata a tavola, al ristornate, durante un brunch… Sono lunghi e ricorrenti, i passaggi in cui l’autrice usa il gusto per lanciare messaggi, per far emergere conflitti e per mostrare le lame di bene che vi accennavo poco fa. Ve ne citerò solo un paio, per ovvie ragioni.

“Siamo a cena nel migliore ristorante di Londra. La bottiglia che abbiamo appena stappato costa 400 sterline e questa bistecca di manzo Kobe almeno 200. Se mia madre fosse qui, le verrebbe di sicuro un colpo, lei che ha cresciuto una famiglia di cinque persone con 1000 sterline al mese.”

E, anche:

“«Allora, possiamo iniziare con l’antipasto», Astrid posa la sua mano sulla mia mentre parla e io avverto d’istinto una sensazione di nausea torturarmi lo stomaco. Non so perché, ma non riesco a guardarla in faccia dopo quello che ho visto.”

Quando leggere “Tutto quello che odio di te”? Quando avete voglia di una storia d’amore non convenzionale, a tinte forti. Una storia che mette a nudo l’animo umano, che lascia cadere le maschere e che mette a confronto le azioni dei buoni e dei cattivi.

Si ringrazia Virginia Leoni – AltreVoci Edizioni – per il file lettura in omaggio.

Nota biografica dell’autrice:

Valentina Vanzini, classe 1987, laureata in Educazione e Sistemi Editoriali all’Università di Roma Tor Vergata, vive con il pc sotto braccio e la testa perennemente fra le nuvole. Divora libri, scrive di tutto per lavoro e d’amore per hobby. Nel suo bilocale – che divide con il suo cane, Robertina – inventa storie e tesse trame. Ha esordito con Quando l’amore fa scintille edito Rizzoli, mentre Mia suocera è un mostro è il titolo del suo libro pubblicato con Newton Compton. Ha pubblicato anche Natale con i suoi e Come vendicarsi dell’ex (e farla franca).

Pubblicità

Rispondi

Effettua il login con uno di questi metodi per inviare il tuo commento:

Logo di WordPress.com

Stai commentando usando il tuo account WordPress.com. Chiudi sessione /  Modifica )

Foto di Facebook

Stai commentando usando il tuo account Facebook. Chiudi sessione /  Modifica )

Connessione a %s...

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: