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Recensione: “I giochi sono finiti – La prima indagine dell’avvocato M.T. Smithson” di Elena Andreotti.

I giochi sono finiti

«Non mangi regolarmente, vero?», chiese Virginia.

«Regolarmente, sì, ma senza regola è più appropriato. Da scapolo mangio ciò che ricordo di acquistare e a volte il frigo è quasi vuoto, quando mia madre non provvede a riempirmelo. Per fortuna esistono i ristoranti».

«Da me al contrario c’è una dieta sana ed equilibrata. Per via di Jules, altrimenti anch’io farei come te. Forse peggio».

Virginia Saint Martin, personaggio chiave del legal thriller “I giochi sono finiti” di Elena Andreotti, svela due grandi verità, durante il dialogo che ho tratto dall’opera. La prima è che le mamme non smettono mai di prendersi cura dei propri figli e la seconda è che ciò che abbiamo in frigorifero dice molto di noi.

Siamo a Roma, in epoca moderna. Le prime pagine dell’opera ci presentano Marco Tullio Smithson, il nuovo protagonista del vasto mondo letterario che l’autrice ha creato nella sua fortunata carriera di scrittrice. Di lui scopriamo che è scapolo, pigro, sincero, pacifico, trascorre le sue serate in compagnia del gatto Cicerone e lavora come avvocato in un noto studio della Capitale.

Dopo questa breve ma precisa presentazione, entra in scena lei, Virginia, un’investigatrice privata ironica, pragmatica, sportiva e affascinante. Dimenticavo… anche lei è single ma ha un uomo, nella sua vita: il figlio adolescente Jules.

Entrambi si ritrovano coinvolti in un’indagine misteriosa: una giovane e ricca donna sembra essere svanita nel nulla.

Gli intrecci iniziano subito: in altre occasioni ho citato la precisione dell’autrice che non usa poeticismi o rallentamenti per entrare nel vivo. Questa sua particolarità, insieme a un buon uso di cliffhanger, mi ricorda molto gli autori nordeuropei e, nel complesso, riesce a far emergere una sempre gradevole lettura. Lettura che resta lineare, ben comprensibile, coinvolgente.

Le descrizioni, invece, più puntigliose e ricche di particolari, hanno attribuito valore al romanzo. Vi riporto un esempio esaustivo:

«Entrò nell’appartamento al primo piano dov’era ubicato il suo ufficio: un ingresso abbastanza ampio adibito a sala d’aspetto, con le poltroncine comode e delle riviste di settore sparse su un tavolino. Superata una porta a vetri c’era la postazione della segretaria: inoltre, in quell’ampia stanza, affacciavano altre tre porte: …»

L’altra nota di rilievo, ne “I giochi sono finiti”, è da attribuire ai dialoghi. L’autrice ne ha fatto un ottimo uso: grazie a questi, infatti, non solo si accede con maggiore facilità all’indagine, ma la conoscenza di Marco Tullio e Virginia è più friendly.

I due protagonisti mostrano la loro personalità con semplicità, ed è stato interessante assistere alle riflessioni circa il ruolo della donna all’interno di un matrimonio, dei compromessi familiari, di quanti sacrifici servano per crescere un figlio da soli.

Le personalità, inoltre, sono state raccontate anche attraverso un viaggio gastronomico a base di maritozzi con la crema, pranzi in riva al mare a base di pesce, tonnarelli al sugo di pecora.  Elena Andreotti ha fatto un buon uso dei piatti migliori della nostra cucina in generale; la sequenza che ho preferito, e che meglio rappresenta questo concetto, è quella a partire da pagina cinquanta circa, quando Virginia prepara una pizza fatta in casa per Jules e Marco Tullio.

Ultima nota di merito va alla capacità dell’autrice di legare i tanti personaggi che, negli anni, sono stati i protagonisti della sua fantasia letteraria. Anche in questo romanzo torna uno dei più conosciuti, in sostegno alle indagini, e la sua apparizione è stata una gradevole conferma. Ma non sarò io a svelarvi il suo nome.

Si ringrazia l’autrice per il file lettura in omaggio.

Biografia dell’autrice:

Elena Andreotti è Sociologa con perfezionamento in bioetica. Ha lavorato per circa venti anni nella P.A. dove si è occupata a lungo di informatica, partecipando a progetti riguardanti il sistema informativo aziendale e curando la formazione dei colleghi. Attiva nel volontariato, attualmente cura la formazione dei volontari. Ha collaborato per una decina d’anni con un periodico locale, occupandosi della rubrica di bioetica. Appassionata di pittura, fotografia e macrofotografia che pratica dilettantisticamente, ma con buoni risultati. Lettrice onnivora, predilige la letteratura ‘gialla’ e fantascientifica classica. Dal 2018 scrive libri gialli, pubblicati su Amazon. Ha scritto un sick_romance e una novella natalizia.

 Libri già pubblicati

Li trovate nella Pagina autore di Amazon

(https://www.amazon.it/Elena-Andreotti/e/B07PMRP5LY)

•          Blog personale: Non solo campagna – il blog di Elena (https://nonsolocampagna.wordpress.com)

•         

•          Blog autore: Elena Andreotti scrittrice

https://elenaandreottiscrittrice.wordpress.com/

•          Profilo Facebook: Elena Andreotti

•          Pagina Facebook Non solo Campagna

    Profilo di Instagram @elena.andreotti.autrice

(https://www.instagram.com › elena.andreotti.autrice)

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4 pensieri riguardo “Recensione: “I giochi sono finiti – La prima indagine dell’avvocato M.T. Smithson” di Elena Andreotti.

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