Qual è la domanda che vi accompagna per tutta la lettura di un giallo, cari lettori?
Mi spiego meglio. Io non nasco come giallista, tuttavia sto iniziando ad apprezzare sempre più questo genere letterario ad alta precisione stilistica e logica. Detto ciò, quando affronto un giallo (Legal Thriller, Noir, Spy o simili) cerco di raggruppare le mie forze mnemoniche e intuitive per seguire lo svolgimento della trama e per anticipare le mosse del cattivo di turno e del detective. Ammetto che trovo i gialli letture impegnative e, proprio per questo, come una sorta di equilibrio tra impegno e risultato, riesco a farle diventare una gradevole gratificazione, anche se, molto spesso, non riesco nell’intento di scovare il colpevole in largo anticipo. Ma questa è un’altra storia…
Dunque, nel mio mondo giallo, io cerco risposte, prevalentemente. Risposte che trovo all’interno di una scrittura schematica e decisa, una sorta di calamita che mi permette di riprendere la narrazione, anche a distanza di giorni, e di ritrovarmi esattamente dove sono stata interrotta. Se poi, ancora prima dell’incipit, trovo una mappa della città (che non conosco) nella quale si svolge il dramma, allora sono altamente motivata ad arrivare in fondo e ad affiancare il protagonista nell’indagine.
Questa lunga premessa serve per presentarvi “La Bestia”, l’ultima pubblicazione di Marcella Nardi che, come scritto e già dalle prime battute, si è rivelata un’ottima compagnia.
Ma, andiamo con ordine, c’è molto da dire su quest’opera.
Innanzitutto, permettetemi di rubarvi qualche minuto per ricordarvi che il protagonista – l’avvocato Joe Spark – è già stato ospite del blog e l’autrice lo è stata con molte altre sue opere. Questo è un fatto piuttosto importante, per me: leggere opere di uno stesso autore crea inevitabilmente un legame con l’autore stesso. Un legame di fiducia reciproca che significa apprezzare ulteriormente il lavoro che l’autore svolge, nella creazione di tutto ciò che noi chiamiamo libro. Assomiglia alla scelta della stessa località, durante le vacanze, quella certezza che ti mette tranquillità e che ti fa tradurre un qualsiasi imprevisto in novità da vivere.
Ritrovare Joe Spark, dunque, è stato come ritrovare una gradevole certezza. Lui resta un personaggio complesso: non è solo un avvocato, non è solo un uomo. È un’anima che, mi permetto di dire, in quest’opera è stata resa ancora più forte e umana, più intelligente e sensibile, più arguta e fine. La sfera emotiva del personaggio è stata ulteriormente ingrandita e studiata e il risultato rivela una gradevolissima immagine che ti resta in mente, anche oltre la fine della lettura. Perché l’avvocato è determinato ma qualche volta inciampa nei suoi stessi tormenti. La solitudine, per esempio, che ogni tanto gli appare davanti come uno specchio nel quale non vorrebbe specchiarsi; oppure la logica del business, lui che è a tutti gli effetti un uomo d’affari e che, stavolta, deve accettare le regole del gioco; il ruolo della famiglia, che nonostante la sia singletudine, resta comunque un perno sul quale erge certezze o sconfitte. E poi, il rapporto con le donne che, in questo romanzo, appaiono come vittime e quel senso di impotenza che lo spinge dentro al caso con coraggio. Lo avrete capito, già nel titolo è evidente, lui, “La Bestia” è colui che semina violenza ai danni di giovani donne indifese, in una Seattle che ha sempre più paura. Sullo svolgimento della trama e dei fatti in essa narrati, non vi dirò altro perché sarebbe difficile evitare dettagli circa lo svolgimento dei fatti.
Mi soffermerò, invece, come feci con altre opere dell’autrice, sui temi che lei ha deciso di inserire e sui quali è molto preparata. Innanzitutto, la mente criminale. Un groviglio di rabbia, vendetta, menzogne che vive di vita propria e che, purtroppo e in alcuni casi, è destinata a vincere sull’emisfero del bene. Inoltre, il ruolo della donna, un che le è molto caro all’autrice e che ha già trattato in altre sue opere. In questo romanzo, nello specifico, la donna diventa un oggetto, un mezzo, un trofeo. Non solo. Con le vittime, l’autrice si spinge nel profondo della loro paura, senza aggredire, portando in luce dolore e terrore.
E poi ci sono le domande. Tante, impegnative. Nella narrazione ne sorgono parecchie grazie alle voci e alle vicende dei personaggi. In seguito ne citerò solo alcune.
Joe mentre pensa alla cena vegetariana che ha in mente per conquistare la bella Amy, si sente chiedere perché accade ancora che le donne debbano avere paura ad attraversare un parco, nelle ore buie della sera; accetta un bicchiere di birra, quando il suo facoltoso cliente – David Harrison – gli chiede di partecipare a una visita completa della sua tenuta lussuosa e chic ma all’apparenza vuota di calore, il calore tipico delle famiglie; ci sono le birre fredde che aiutano il flusso di risposte, quando si ritrova seduto a guardare il mare, in compagnia dell’amico ex poliziotto; e poi c’è il Johnnie Walker notturno che lo obbliga a chiedersi perché è rimasto solo, ancora.
E poi, infine, la domanda che vibra tra le pagine, tra le vie di Seattle, nei ristoranti dove si serve la zuppa di vongole che tanto piace a Joe, nel silenzio della sera e tra i rumori di fondo dell’ufficio legale, quella che io, lettore, non sono riuscita a risolvere, fino alla fine: chi è la Bestia?
Consiglio di lettura: un libro per chi ama la suspense, il brivido, l’indagine; per chi vuol conoscere una Seattle diversa dalle solite guide turistiche e per chi vuole avere un assaggio di cultura americana.
Si ringrazia l’autrice per l’invio del file lettura in omaggio.
Nota biografica dell’autrice:
Marcella Nardi nasce nel ridente borgo Medievale di Castelfranco Veneto. Si laurea in Informatica, campo in cui lavora per ventidue anni, tra Segrate e Milano. Nel 2008 si trasferisce a Seattle, USA, dedicandosi all’insegnamento dell’italiano, alle traduzioni tecniche e alla scrittura di romanzi. Molte sono le sue passioni: la Storia antica e medievale, la fotografia, i viaggi, la lettura, il modellismo storico e, soprattutto, una grande fantasia nella stesura di romanzi. Come amante di “gialli” e di Medioevo, Marcella si è classificata al terzo posto, nel 2011, al concorso “Philobiblon – Premio letterario Italia Medievale” con uno dei sei racconti che hanno dato vita al suo primo libro, un’antologia, dal titolo di “Grata Aura & altri gialli medievali”, la cui prima edizione si chiamava “Medioevo in Giallo”.
Nel dicembre 2014 ha vinto il Primo Premio al concorso “Italia Mia”, indetto dalla Associazione Nazionale del Libro, Scienza e Ricerca, con un racconto ambientato a Gradara.
Continua a scrivere e dal 2013 ha al suo attivo oltre 15 pubblicazioni. Ha creato due serie poliziesche: “Le indagini del commissario Marcella Randi” (6 romanzi in cui la detective è proprio lei: quasi lo stesso nome e con le sue stesse caratteristiche, fisiche e caratteriali) e “Le indagini del detective Lynda Brown”. Ha anche creato una serie di genere Legal thriller, ambientato a Seattle, USA: “Le indagini dell’avvocato Joe Spark”. Sulla scia dei mitici “gialli per ragazzi” degli anni ’60 e ’70, ha dato vita a una serie di Gialli Young Adult: “Le indagini di Étienne e Annabella”, dove due studenti universitari si cimentano a fare i detective.
Marcella Nardi ha anche scritto un romanzo mystery/storico dal titolo “Joshua e la Confraternita dell’Arca”, un paranormale, un romance/erotico e alcuni racconti. Ultimi lavori: “Virus – Nemico Invisibile”, Spionaggio/Thriller & Suspense e la seconda indagine della detective Lynda Brown, dal titolo “Io Non Dimentico”.
Il suo sito web ufficiale è: www.marcellanardi.com
La sua pagina autore su Amazon è: Clicca qui
La sua bacheca Facebook è:
https://www.facebook.com/Marcella.nardi.5
Il suo gruppo Facebook di Cultura e Libri:
Davvero molto bello e carico di suspance
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