
Lasciato l’edificio, la ragazza si rese conto che c’erano pochissime macchine nel parcheggio, sintomo che ormai erano andati via quasi tutti, tranne gli stacanovisti come loro o chi era costretto a turni.
Citazione tratta da “la danza delle stelle binarie”
Mentre si dirigevano alle loro auto, cercò di intavolare una conversazione che rompesse l’imbarazzo che avvertiva in quel momento. «Cosa mangerai stasera?»
Paul rifletté un momento, sollevando lo sguardo al cielo stellato. «Sinceramente non lo so. Aprirò il congelatore e tirerò fuori qualcosa… sempre che ci sia qualcosa» si affrettò ad aggiungere.
«Povero» lo canzonò ridendo.
«Tu che farai?»
«Ho comprato un magnifico pollo. Pensavo di cuocerlo al forno con le patate. Vuoi cenare con me?» Le sue labbra si erano mosse prima che potesse impedirlo.
Come due stelle binarie: quando l’amore sfida la gravità
Ci sono amori che ruotano l’uno attorno all’altro come due stelle binarie: indipendenti, brillanti, ma legati da una forza invisibile che li tiene in orbita. Non si scontrano, non si fondono — ma nemmeno si allontanano davvero. È da questa affascinante metafora scientifica che prende forma il romance “La danza delle stelle binarie” di Romana Francesca Dimaggio. Una storia d’amore nella quale cuore e mente si rincorrono, e dove la protagonista scopre che i sentimenti non sempre obbediscono alle leggi della fisica.
Lei è razionale, concreta, abituata a cercare spiegazioni. Ma quando si innamora, è come se l’universo le rispondesse con un’equazione irrisolta. E come se non bastasse, il cuore le pone davanti una scelta non banale: è lui l’uomo giusto?
Ho invitato l’autrice a partecipare a una Boodintervista. Il romanzo è magnetico, i riferimenti STEM – acronimo inglese per le discipline Science (Scienza), Technology (Tecnologia), Engineering (Ingegneria) e Mathematics (Matematica) – si intrecciano a emozioni profonde, legami immediati e malintesi irresistibili. Siete pronti a entrare nel mondo delle formule, delle attrazioni e delle rotte emotive da ricalcolare? Noi siamo pronte.
VG: Buongiorno, Romana, bentrovata.
RFD: Buongiorno, Valeria, grazie a te per avermi ospitato ancora nel tuo blog.
VG: Sei già stata ospite del blog con un altro romance, quindi grazie per la fiducia. Vuoi raccontarci il percorso di questo libro? Come sei arrivata alla pubblicazione?
RFD: Con te mi sono trovata così bene, che ho fatto il bis!
Benché non sia il primo romanzo che pubblico, “La danza delle stelle binarie” è il primo che ho scritto: ero solo una ragazzina quando ho sognato una storia d’amore per due protagonisti creati dalla mia fantasia; volevo una storia che mi facesse battere il cuore e mai avrei pensato a farla leggere a qualcun altro.
Per anni l’ho presa, lasciata, rimaneggiata, ho cambiato caratteri e situazioni, ho fatto crescere i personaggi insieme a me, fino a quando ho capito che avrei voluto presentarli ad altri. Volevo far conoscere questa storia ad altre persone e speravo che, leggendola, anche il loro cuore battesse come il mio.
Così prima l’ho pubblicata su Wattpad, poi mi sono decisa a inviarla alle case editrici e alla fine ho sottoscritto un contratto editoriale con la Blueberry Edizioni.
Abbiamo pubblicato a marzo 2025, ma in seguito la CE ha avuto problemi e ha dovuto chiudere; io però non mi sono arresa e ho ripubblicato il romanzo in self su Amazon.
VG: Hai esplorato anche altri generi letterari? Se sì, avresti voglia di raccontarceli?
RFD: Effettivamente in questi anni mi sono cimentata in un genere che pensavo molto distante da me e che invece mi ha divertito molto scrivere: ho pubblicato una favola per bambini in età prescolare, su richiesta dell’Associazione LaMarti di Pavia; si intitola “Le stelle sono infinite” e il ricavato è devoluto al reparto oncopediatrico del Policlinico San Matteo di Pavia.
VG: Ci sono autori che hanno influenzato la tua scrittura?
RFD: Non credo di essere stata influenzata coscientemente, ma di sicuro amo la genuinità dei romanzi di Anna Zarlenga e Anna Premoli: sono due scrittrici che arrivano dritto al cuore del lettore, senza fronzoli, senza voli pindarici, eppure quel cuore fa le capriole, pagina dopo pagina.
VG: Entriamo nel vivo. “La danza delle stelle binarie” è il titolo. Ma come ci sei arrivata? Insomma, converrai con me che abbinare un concetto così tecnico e scientifico a un romance non è poi così comune.
RFD: Ammetto che la scelta è stata influenzata dalla mia più grande passione: la fisica. Sono laureata in Fisica e Astrofisica delle Particelle Elementari e quando ho deciso di trasporre questa mia passione anche ai protagonisti del mio romanzo, li ho trasformati in astrofisici.
Man mano che loro lavoravano e io studiavo, ho capito che c’era molto in comune tra le dinamiche interpersonali e i moti dei corpi celesti, e l’idea di due persone che si attraggono, si respingono e si rincorrono, proprio come fanno due stelle in un sistema binario, mi ha affascinato molto.
VG: Hai ambientato il romanzo in California. Una terra che continua ad affascinare, senza dubbio. Hai usato l’ambiente universitario e inserito qua e là anche una serie di informazioni circa la quotidianità dei tuoi personaggi. Anche per questo, come ti sei documentata?
RFD: Avevo bisogno che Alex, la protagonista, facesse un salto di qualità nella sua carriera, per cui ho fatto delle ricerche e ho scoperto che Berkeley è un’università prestigiosa in questo campo.
Sono stata in grado di reperire alcune informazioni tramite internet, ma altri dettagli, come la descrizione degli uffici, le riunioni, ecc., sono frutto della mia immaginazione, anche se ho attinto dalla mia esperienza presso i Laboratori Nazionali del Gran Sasso durante gli anni universitari.
VG: Parliamo proprio di Alexandra – Alex – la tua protagonista. In che modo il suo lavoro nel campo STEM influisce sul suo modo di vivere l’amore?
RFD: Quando ho scritto questa storia, non mi sono resa conto di quanto fosse importante affrontare il tema delle donne nello STEM. Ora che è passato qualche anno e ho anche io esperienza in quel campo, mi sono accorta di quanto spesso si chieda alle donne di scegliere tra vita privata e lavorativa.
Per Alex questo è il primo grande problema da affrontare: vuole riuscire, arrivare, dimostrare di essere all’altezza, ma si sente attratta dal suo collega Paul, per cui teme che i suoi sentimenti possano interferire con la carriera.
VG: Un particolare ha attirato la mia attenzione, da subito, e di certo sarà stato così anche per i tuoi lettori: la grafica che apre ogni capitolo. Perché una ragazza seduta a terra? Cosa ci vuole comunicare?
RFD: In realtà è stata una scelta del mio primo editore, Alessandro Antonini della Blueberry Edizioni, ma l’ho trovata così azzeccata, che ho deciso di tenerla anche nell’edizione che ho pubblicato in self.
Rappresenta Alex immersa nel suo mondo: quando lavora, si perde completamente tra formule e articoli scientifici e spesso e volentieri se ne circonda sedendosi sul pavimento del suo ufficio. Lei dice di stare più comoda, perché ha tutto sotto controllo… Io ci vedrei solo disordine!
VG: Durante la lettura, non ho potuto fare a meno di annotarmi una serie di concetti che hai equilibrato a sostegno della trama. Parlo di ambizione e timori; di relazioni lavorative e di amicizie; di senso di gratitudine e determinazione. Lascio a te il prossimo spazio, per aggiungerne altri.
RDF: Sono felice di sapere di essere riuscita a equilibrarli, proprio perché temevo di sbilanciarmi su un concetto a discapito della sua “controparte”.
Aggiungerei sicuramente affermazione dell’io e aspettative della società: spesso ci ritroviamo a fare qualcosa solo per compiacere gli altri, andando a sacrificare ciò che veramente vogliamo.
VG: Qual è stata la scena più difficile da scrivere (o quella che ti ha sorpresa di più)?
RDF: Credo che la scena più complicata per me sia stata quella del primo confronto tra Alex, Paul e Nick: prima di tutto perché è descritta principalmente dal punto di vista di Nick e Paul e ho sempre paura di non saper esprimere ciò che un uomo sente; in secondo luogo, ho sentito tutta la sofferenza di Paul venire a galla dentro di me e avevo solo voglia di stringerlo forte per consolarlo… ma ahimè, in quel momento ero proprio l’artefice del suo dolore.
VG: C’è una frase o scena simbolica che per te racchiude tutto il senso della storia?
RFD: Piano B.
No, piano A: la fuga
Sono due righe con una manciata di parole, ma credo inquadrino perfettamente tutta l’insicurezza di Alex, il suo desiderio di fuga dai problemi: lei è così affezionata a quel modo di fare, che ormai non può più parlare di “piano B”, è sicuramente la sua prima scelta emotiva.
VG: La scienza e l’amore sembrano due mondi opposti: volevi metterli in contrasto o mostrarne l’armonia?
RFD: Di sicuro l’armonia, probabilmente perché io stessa li amo entrambi.
Molte persone sono spaventate dalla scienza, così come dall’amore, e la prima cosa che fanno è un passo indietro, scuotono la testa, quasi a giustificarsi “Non fa per me”. Ma io credo si tratti solo di paura.
Se ci si avvicina, a entrambi, si possono scoprire sensazioni meravigliose.
VG: Come è nata la copertina? Cosa rappresenta per te?
RFD: La copertina è stata ideata assieme al mio primo editore: io avevo in mente il concetto di STEM e il triangolo amoroso, ma il resto è stato tutto merito della casa editrice; sono stati in grado di creare un’immagine di grande impatto, che mi fa sognare. Li ringrazio tuttora per come abbiamo lavorato su tutto il romanzo.
VG: Se l’amore è una questione di chimica, il cibo è forse la prima formula che impariamo a riconoscere. C’è una scena del tuo romanzo in cui un piatto, un sapore o un pasto condiviso dice più di mille parole?
RFD: Il pollo che hai citato all’inizio dell’intervista è di certo galeotto nella storia di Alex e Paul: lei è così presa da lui, pur conoscendolo poco, che lo invita a casa sua per mangiare un “magnifico pollo”. Impiegherà pochi secondi a maledire il proprio inconscio e pregare per l’intervento del suo “molto più responsabile conscio”.
VG: Cosa ti auguri che rimanga nel cuore dei tuoi lettori, dopo l’ultima pagina?
RFD: Spero che alla fine di questo libro il lettore si senta felice, appagato, che senta di aver letto una bella storia, che era così che doveva andare. Ma spero soprattutto che si ritrovi nella determinazione di Paul, perché capisca di poter raggiungere i propri obiettivi, nelle paure di Alex, perché sappia che le può superare, o nella bontà di Nick, perché capisca l’importanza dei valori morali più veri.
VG: Hai voglia di condividere i tuoi prossimi progetti letterari?
RFD: Ho scritto un nuovo romanzo che sto lasciando decantare, prima di sottoporlo a occhi che non sono i miei. Si tratta sempre di un romance, ma molto più complesso, anche nella struttura: ho provato a giocare con i salti temporali e spero di esserci riuscita.
Ho quasi terminato anche una novella e probabilmente questa vedrà la luce in tempi molto più brevi.
VG: Grazie per essere stata nostra ospite.
RFD: Grazie a te, Valeria, per essere sempre così attenta nella lettura e mai banale nelle interviste. Sono felice che il mio romanzo ti sia piaciuto ed è sempre un piacere chiacchierare con te.
Si ringrazia l’autrice anche per il file lettura in omaggio.
