Perché non possiamo smettere di scrivere a mano

I benefici sono (ancora) tanti ed è bene saperlo: la scrittura a mano si posiziona in testa alle attività manuali che stimolano l’area cognitiva.

Sappiamo quanto l’era digitale abbia portato cambiamenti nella nostra quotidianità: gli schermi e le tastiere occupano un posto speciale, tra gli oggetti che usiamo in casa e al lavoro. Sono pratici, efficienti e promettono di rispondere a ogni nostra nuova esigenza. Note, appunti, alert, agende… tutto è semplice, organizzato, ordinato.

La scrittura a mano, insomma, sembra non poter competere, con il digitale.

Eppure scriviamo ancora.

Lo facciamo perché è un’azione naturale, a me piace definirla come un bisogno simile al dormire, o al mangiare. Appuntare un’idea su carta è un gesto tutt’altro che banale. Vediamo perché:

  • mette in moto una sinergia che ci aiuta a memorizzare un concetto con più facilità;
  • ci permette di vedere i contorni di un’idea con più chiarezza. La nostra mente è in grado di creare pensieri rapidamente, ma non tutti possono essere realizzati;
  • è utile nelle fasi di ordine per tenere ciò che è importante e per scartare ciò che non lo è. I nostri pensieri, a volte, sono intricati a tal punto da farci perdere di vista tutto ciò che è indispensabile. Urgente, importante, da rimandare, da programmare: seguire simile, con l’utilizzo di appunti, può fare la differenza, nelle azioni che svogliamo;
  • è un trigger creativo perché attraverso la calligrafia esprimiamo noi stessi. Le forme, le linee, i colori… tutto racconta un momento, uno stato d’animo di cui dobbiamo tenere memoria. Non per forza positivo, anzi. Il potere curativo di trasferire i pensieri negativi è ormai noto a tutti.

E nell’infanzia? Quali sono le aree e le attività di maggiore beneficio?

  • attività di journaling/diario. I ricordi, per i bambini, sono come le fondamenta di una casa. Più solidi sono, maggiore sarà la stabilità su cui potranno contare, nel futuro. Un diario dà inoltre la possibilità di inserire ricordi fisici; stampe o ritagli che restano nel tempo a corredo del ricordo. In adolescenza, inoltre, l’attività di scrittura a mano di un diario permette di esprimere il proprio Io con sincerità, in un luogo protetto e libero da vincoli o giudizi;
  • schemi, riassunti e mappe per la didattica. Scrivere a mano è un’attività consigliata per chi ha bisogno di memorizzare un argomento. Colori e forme sono gli alleati migliori per sintetizzare e comprendere concetti;
  • i sensi. Sappiamo quanto i bambini gradiscano l’attività ludica digitale e siamo anche consapevoli che un corretto uso può potenziare molte delle loro capacità intuitive. Tuttavia, i loro sensi hanno bisogno di essere alimentati, con costanza. Pensiamo al profumo della carta, o al suono che una pagina emette; pensiamo anche alla sensazione che la stessa pagina ci dà, quando la tocchiamo. Coltivare i sensi è un vantaggio per tutti, ma ancor più per i bambini che riconoscono la fisicità di un oggetto.

La scrittura è la pittura della voce

Voltaire

Dopo “Tessferh – Viaggio nell’Antico Egitto”, la Dèa Tess torna con una serie di quaderni. Sono dedicati all’Amicizia, al Coraggio e al Viaggio, e nascono per celebrare l’importanza della scrittura a mano a ogni età.

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