
Sofia De Florio è una ragazza nel pieno della sua giovinezza, ha progetti, vuole vivere appieno le esperienze e ciò che la vita le regalerà. Il suo futuro però viene reciso con ferocia da un mostro. Roberto Pignatelli è l’investigatore privato che accetta di indagare sulla morte della giovane, in risposta anche al bisogno di giustizia che il padre di Sofia, suo caro amico, gli esprime.
Siamo a Taranto, epoca moderna, e “Mi Fidavo di Te” inizia subito a sprigionare azione perché Roberto Pignatelli già al capitolo tre si trova ad ammettere di essere sotto shock per la notizia dell’omicidio di Sofia De Florio. La tensione è un crescendo, in questo giallo; le pause sono quasi del tutto inesistenti tanto che è un susseguirsi di eventi, personaggi che arrivano e che si prendono il loro posto, di supposizioni, di emozioni. Roberto Pignatelli è sempre lì, pronto a intervenire per catturare un criminale sconosciuto.
“Mi Fidavo di Te – Un’indagine dell’investigatore Roberto Pignatelli” è un’opera che mi ha ispirata, e che ha fatto sorgere in me molte domande. Ho invitato l’autrice, Marcella Nardi, amica del blog, a rispondere alle mie curiosità.
VG: Ciao, Marcella. Bentornata, è sempre un piacere averti qui.
MN: Grazie a te per la tua sempre gradita ospitalità.
VG: Prima di iniziare a sezionare il romanzo, qualche domanda generica ma che stuzzica la mia curiosità (e spero quella dei lettori). Hai un luogo o una location che ti ispira e nella quale trovi maggiore concentrazione? Inoltre, quali tecniche usi per concentrarti e per sfruttare al meglio i tempi di scrittura?
MN: Amo scrivere nel mio studio. È una stanza piccola con scrivania e accessori tecnologici. Scrivo al buio, tanto il mio grande schermo illumina e il buio della stanza crea per me la giusta atmosfera. Come tecniche direi che scrivo quasi tutti i giorni, tra un impegno e l’altro. Lavoro da casa con ritmi decisi quasi sempre da me.
VG: Quanto è importante, secondo te, per un autore contare su una rete di colleghi coi quali condividere esperienze e dubbi?
MN: lo ritengo molto importante, sia come motivo di scambio di informazioni e vedute, sia come momento per socializzare con chi nutre stessi interessi.
VG: Entriamo nel vivo, ora. Di Roberto Pignatelli mi restano addosso, dopo aver concluso la lettura, due elementi che vorrei indagare con te. Il suo sarcasmo nei dialoghi e una scena in particolare, qualche capitolo prima della conclusione in cui lo hai rappresentato come un antieroe. Non voglio anticipare nulla ai lettori, ma un suo inciampo in una scena d’azione e la frustrazione che ne è generata mi hanno entusiasmata, lo hanno reso vero ai miei occhi. Autenticità confermata anche nei rapporti con i colleghi e in molte delle sue riflessioni. A chi ti sei ispirata, per la creazione di un personaggio così originale?
MN: Fino a prima di creare questo nuovo personaggio, avevo dato vita a: due commissari di polizia (Marcella Randi e Lynda Brown); un reporter e un avvocato con la passione per le indagini (Teddy Walker e Joe Spark) e due giovani studenti universitari anch’essi dotati di grande acume per le investigazioni. Sentivo, dunque, il bisogno di una nuova figura sia in termini di attività svolta, sia come personalità. Inoltre, poiché ho vissuto a Taranto per 13 anni, volevo far conoscere la città ai miei lettori che non la conoscono. Volevo anche creare una figura che incarnasse un po’ tutti gli altri personaggi maschili che ho creato: acume, introspezione psicologica, humor e altro.
VG: La narrazione è affidata al protagonista, come mai hai deciso di usare la prima persona?
MN: Non è la prima volta, nei miei romanzi, che la narrazione è in prima persona. È una forma che amo, anche se, riconosco, essere non semplice, in quanto si deve fare in modo che la storia si evolva attraverso gli occhi e la mente di una sola persona. Mi permette, però, di dare vita a una maggiore introspezione psicologica e, credo, renda la storia più vicina a chi legge.
VG: Perché ambientare un giallo a Taranto? Sappiamo che vivi a Seattle, USA. È stato difficile descrivere una città a distanza?
MN: Come ho già detto, volevo essere un tributo a una delle città dove ho vissuto. Mia madre è di Taranto (tuttora ci abita) e io vi ho vissuto dai dieci ai ventitré anni e mezzo. Quindi, per me è stato facile far muovere i miei personaggi tra le sue vie. Ho solo dovuto cercare, oltre a quelli che conosco, altri bar o ristoranti che esistono per davvero. Inoltre, amando il mare, in entrambi i romanzi faccio “sentire” il rumore delle onde e il profumo dell’acqua marina.
VG: Birre fredde, mignon, sushi, costolette di agnello e controfiletto…Ho contato dieci capitoli il cui titolo è un bar o un ristorante. È una scelta originale, quella di indagare a tavola, avevi voglia di spezzare un po’ il binomio strada – ufficio che di solito, nei romanzi gialli si usa?
MN: Esatto. Per me Taranto ricorda la socievolezza, il sole e il mare. Davanti a un buon bicchiere di Primitivo o di birra locale, la birra Raffo, si tende a parlare meglio, a creare una situazione più rilassata, anche in momenti complicati. Se poi lo stomaco è anch’esso pieno, è meglio. Poi… io amo mangiare, pur rispettando una buona dieta alimentare.
VG: La fiducia è un sentimento che hai esplorato in profondità, in quest’opera. Io aggiungo anche l’amicizia, la stima e il rispetto, tutti di rilevanza e che hanno riempito la trama. Quali altri vorresti aggiungere, per i lettori che non hanno ancora letto il tuo libro?
MN: Decisamente anche humor, perché la vita è già complicata di per se stessa. E un pizzico di trasgressione, come nel personaggio di Ginevra.
VG: Ho trovato alcuni riferimenti a un linguaggio tecnico: ferita da arma bianca, per esempio. Come ti sei documentata e quali fonti hai usato, per rendere la trama veritiera?
MN: sono molti anni che scrivo romanzi gialli. Mi piace fornire sempre al lettore informazioni precise. La trama è inventata, ma il substrato deve essere reale. Mi documento su siti internet specifici. Ho anche amici poliziotti e avvocati, a cui di tanto in tanto chiedo numi.
VG: Hai a disposizione uno spazio per comunicare con i lettori. Perché dovrebbero leggere “Mi Fidavo di Te?”
MN: Perché ho voluto parlare del problema del femminicidio. Volevo esprimere, con le mie parole, il triste aspetto di chi fa del male credendo di aver ragione. E, come sempre, perché io esprimo il mio modo personale di vedere la vita attraverso le mie trame e i miei personaggi.
VG: Ci sarà un seguito?
MN: sicuramente! E comunque, questo è il secondo romanzo con Roberto Pignatelli. Il primo, anche se temporalmente viene dopo, è TARANTO ROSSO SANGUE, che sta avendo anch’esso un ottimo successo.
VG: Grazie, Marcella, per essere stata con noi. Torna presto a trovarci.
Nota biografica dell’autrice:
Marcella Nardi, con le sue radici nel suggestivo borgo medievale di Castelfranco Veneto, incarna l’anima di una scrittrice poliedrica e appassionata. Laureata in Informatica, ha trascorso ventidue anni a Milano immersa nel mondo tecnologico prima di intraprendere un nuovo percorso negli Stati Uniti, a Seattle. Qui, ha abbracciato la missione di diffondere la bellezza e la ricchezza della lingua italiana, insegnandola con passione e dedicandosi alle traduzioni tecniche. Tuttavia, il vero fulcro della sua esistenza artistica risiede nella scrittura dei suoi romanzi, che spaziano dal mistero contemporaneo alla profondità storica. La sua affinità per la storia antica e medievale, la fotografia, i viaggi e il modellismo storico si riflettono vividamente nelle pagine dei suoi libri, regalando al lettore un viaggio avvincente attraverso epoche e luoghi intrisi di fascino e mistero.
Nel 2011, ha partecipato al concorso “Philobiblon – Premio letterario Italia Medievale” e si è classificata al terzo posto con uno dei sei racconti che hanno dato vita al suo primo libro, un’antologia intitolata “Grata Aura & altri gialli medievali”, la cui prima edizione si chiamava “Medioevo in Giallo”.
Nel dicembre 2014 ha vinto il Primo Premio al concorso “Italia Mia”, indetto dalla Associazione Nazionale del Libro, Scienza e Ricerca, con un racconto ambientato a Gradara.
Nel 2022, a novembre, Marcella conquista un altro importante traguardo: Un Riconoscimento Speciale per il genere Legal Thriller allaXII Edizione del Premio Internazionale Navarro.
Continua a scrivere e dal 2013 ha al suo attivo oltre 18 pubblicazioni.
Ha creato varie serie di romanzi. Ogni romanzo è autoconclusivo:
- Serie poliziesca: “Le indagini del commissario Marcella Randi”. Sei romanzi in cui la detective è proprio lei: quasi lo stesso nome e con le sue stesse caratteristiche, fisiche e caratteriali.
- Serie poliziesca: “Le indagini del detective Lynda Brown”. Due romanzi.
- Serie cozy-crime ambientata nella Chicago anni ’50. “Le indagini del reporter Teddy Walker”. Tre romanzi.
- Serie di genere Legal thriller, ambientato a Seattle, USA: “Le indagini dell’avvocato Joe Spark”.
- Serie poliziesca con un investigatore privato che si ambientata a Taranto. “Le indagini dell’investigatore privato Roberto Pignatelli”. Due romanzi.
- Sulla scia dei mitici “gialli per ragazzi” degli anni ’60 e ’70, ha dato vita a una serie di Gialli Young Adult: “Le indagini di Étienne e Annabella”, dove due studenti universitari si cimentano a fare i detective. Il romanzo è pubblicato con Rossini Editore, gruppo Santelli.
Tra le tante altre pubblicazioni di Marcella Nardi troviamo due romanzi mystery/storici “Joshua e la Confraternita dell’Arca”, “La Maledizione di Bashaar” e una raccolta di gialli medievali dal titolo “Grata Aura e altri gialli medievali”; un paranormale; un romance/erotico e alcuni racconti.
Si è anche cimentata in un riuscitissimo Spionaggio/Thriller & Suspense, dal titolo “Virus – Nemico Invisibile”.
Ultimi lavori: la sesta indagine dell’avvocato Joe Spark, dal titolo “Passioni Fatali”; un romanzo romance/psicologico dal titolo “Michael – Narcisismo & Seduzione” e un romance “Sei Unica… per il momento…”. Ha anche scritto una storia della sua vita con un format inusuale, unendo aneddoti di vita, fotografie e commenti su alcuni dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo, e una serie di racconti che negli anni hanno fatto parte di alcune antologie. Il libro si chiama “Io, Marcella – Mille sfumature di me”. Per i più piccoli, Marcella ha scritto una raccolta di gialli con gatti detective, dal titolo “Zampa Nera e il Ciondolo Scomparso”. Dopo aver seguito un corso sul linguaggio non verbale del corpo, ha realizzato un saggio dal titolo “Don’t Lie To Me”
Marcella nardi ha anche creato, nel tempo, numerosi cofanetti. L’ultimo di chiama “Scacco al Crimine”, con ben 5 romanzi, uno per ognuno dei 5 investigatori da lei creati: commissario Marcella Randi, avvocato Joe Spark, commissario Lynda Brown, reporter Teddy Walker e investigatore privato Roberto Pignatelli.
Sito web ufficiale: www.marcellanardi.com
Pagina autore su Amazon: Clicca qui
Bacheca Facebook: https://www.facebook.com/Marcella.nardi.5
Gruppo Facebook di Cultura e Libri:

Devi effettuare l'accesso per postare un commento.