
“Per alcuni secondi si erano guardati, ancora turbati dall’indicente. Francesco teneva nell’altra mano, davanti a sé, la mela essiccata, e dopo qualche istante, le aveva porto il frutto e lei, frastornata, l’aveva preso, ringraziando con un lieve cenno della testa. Si era creato un silenzio teso, carico di vibrazioni. Poi lei aveva osservato meglio il dono e il suo senso dell’umorismo aveva avuto il sopravvento. Gli aveva detto, sorridendo: «Non dovrebbe essere la donna, quella che induce in tentazione con una mela?» Citazione tratta da “Il bastardo”
Tutto ha sempre inizio con una mela e la storia d’amore segreta tra Francesco Fieschi e la bella Matelda de La Rocheblanche non poteva iniziare diversamente.
Con questa citazione vi introduco il romanzo storico intitolato “Il bastardo” di Daniela Piazza – primo libro di una trilogia – pubblicato da AltreVoci Edizioni.
La trama: Lione, metà 1200. Francesco Fieschi – nipote del Papa – è un candidato perfetto per partecipare alla Crociata. Il suo bisogno di riscatto, nonché il suo desiderio di affermarsi e quella lotta interna che lo mette spesso nei guai lo motivano e lo spingono a cercare successo, nella missione. Il viaggio sarà per Francesco non solo fisico, ma anche di esplorazione di sé.
Attorno a Francesco, ruotano tre personaggi degni di nota. Sono: l’intrepida e coraggiosa Matelda; Filippo, l’amico di scorribande e Adele, la dama di Matelda. Ognuno di loro ha un ruolo determinante che inizia nelle primissime pagine e prosegue, fino alla fine.
Dopo aver terminato “Il bastardo” posso dire che sono stati due gli elementi che mi hanno attratta. Il primo è il contesto storico. Per una buona parte della lettura, la narrazione si concentra sulla preparazione del viaggio e vengono alla luce gli intrighi, l’importanza del potere e il ruolo delle strategie. Il secondo ingrediente riguarda la sfera emotiva di Francesco. Il ragazzo è un groviglio di sentimenti opposti e questo dà all’intera narrazione un gusto più severo, meno scontato: dolori familiari mai risolti e l’amore per Matelda; il desiderio di responsabilità e la voglia di evasioni; le rabbie e le passioni vissute fino in fondo. La narrazione rivela mirati flashback dal passato dei protagonisti e questo permette al lettore di affrontare la trama in maniera più centrata. Il narratore è onnisciente e ha instaurato un’ottima relazione con i personaggi. Daniela Piazza la definirei confortante: ha uno stile di scrittura che non ha bisogno di ricorrere a impennate creative. La sua calma, il controllo della narrazione, il buon uso dei dialoghi e delle ambientazioni le hanno permesso, in quest’opera, di affrontare anche il delicato tema della condizione della donna: Matelda e Adele, pur avendo due storie diverse, riescono entrambe a far emergere la libertà soffocata, le sconfitte, le rabbie e i sogni infranti. Infine, un chiaro messaggio mi è rimasto addosso, dopo la lettura: la ribellione e il coraggio di essere se stessi hanno un prezzo, a volte molto salato.
Si ringrazia l’editore per il file lettura in omaggio.
Consiglio di lettura: da leggere quando siete in cerca di un buon romanzo su sfondo storico con protagonisti non convenzionali.
Nota biografica dell’autrice: Daniela Piazza è nata a Savona nel 1962, vive a Celle Ligure. Laureata in Lettere e diplomata in pianoforte, insegna Storia dell’Arte, ma la musica è sempre stata una sua passione; così, oltre a seguire le attività del laboratorio di musica del liceo, canta in un coro e fa parte di un gruppo di musica antica. La sua grande passione è viaggiare, ovunque e in qualunque modo: dal trekking dietro casa al volo intercontinentale. Ha pubblicato diversi articoli di storia dell’arte. È autrice di quattro bestseller: “Il tempio della luce” (2012), “L’enigma Michelangelo. Il genio, il falsario” (2014), “La musica del male” (2019), “Il tempo del giudizio” (2022), editi da Rizzoli. Con AltreVoci Edizioni pubblica “Il bastardo”.

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